Da progetto a progetto
GAM for ALL è un progetto a cura del Dipartimento Educazione della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM). È stato ideato nell’ambito di un altro progetto di natura formativa - Operatori museali e disabilità - promosso dalle Fondazioni CRT e Paideia. GAM for ALL è, quindi, l’esito di un project work elaborato nel corso di quel workshop formativo. Messo a punto e realizzato nell’arco temporale di un anno, è stato finanziato dalla stessa Fondazione CRT attraverso la partecipazione al bando “Esponente”. Un bando che sostiene quelle attività espositive e di riordino delle collezioni museali che puntino ad una maggiore fruibilità da parte del pubblico, soprattutto giovane, e pongano attenzione particolare allo sviluppo di strumenti operativi per favorire l’accessibilità alla cultura di persone con disabilità e con bisogni speciali.
Per un’offerta museale inclusiva
Obiettivo del progetto è di rendere più fruibile il percorso del Novecento della GAM. Ne arricchisce, infatti, la visita con 10 schede multisensoriali e multimediali in grado di comunicare l’opera d’arte e di raccontare lo spazio museale in modo semplice e inclusivo. Ci si rivolge così ad un pubblico il più ampio possibile, per età e abilità, con un’attenzione particolare alle persone con limitazioni sensoriali.
Le schede, in formato A3, realizzate in materiale leggero, agili da consultare, riguardano in otto casi opere pittoriche della collezione e in due casi il racconto del progetto GAM for ALL, dell’allestimento del ‘900 e della storia della Galleria.
Nello specifico, esse contengono:
- l’immagine visiva in alta qualità dell’opera selezionata a colori (o di mappe se si parla della struttura museale);
- l’immagine dell’opera in rilievo, realizzata con una resina trasparente, per agevolare l’esperienza tattile di persone ipovedenti o cieche, ma che può incuriosire chiunque;
- il testo ad alta leggibilità (sia per il carattere e il font utilizzato, sia per il lessico facile ed essenziale) contenente informazioni sull’opera o sul museo;
- titoli e autori tradotti in Braille;
- QR code o sensori di prossimità NFC (Near Field Communication) attivabili con i più comuni smartphone per accedere sia ai contenuti di audiodescrizione in italiano e in inglese, sia ai video descrittivi in LIS, la Lingua dei Segni Italiana.
Le 10 schede sono collocate in appositi contenitori ad altezza agevole, posizionati nelle sale della collezione permanente del Novecento accanto all’opera esposta. I materiali possono essere fruiti in completa autonomia o insieme ad altre persone, attivando l’audio e videodescrizione con il proprio cellulare. Il tempo di analisi di un’opera dura tra i 5 e i 7 minuti.
Sono inoltre scaricabili le schede tattili dei dipinti, che possono essere stampate in rilievo con carta a microcapsule e fornetto.
La partnership e la fase realizzativa
Il progetto è frutto della collaborazione tra il museo GAM, la Tactile Vision Onlus (un’associazione che opera nel settore della comunicazione inclusiva) e l’Istituto dei Sordi di Torino.
L’apporto di Tactile Vision è stato quello di partire dalle opere presenti in museo, analizzarle, selezionarle e trasformare quelle scelte in opere tattili. La tecnica è quella dell’adduzione: con una resina trasparente si sovrappongono sull’immagine visiva dell’opera d’arte le linee, i tratti, i contorni da leggere con le mani. In questo modo chiunque abbia a disposizione la scheda multisensoriale può cogliere l’opera nella sua caratterizzazione di linee, colori, ombre, mentre nella sovrapposizione in rilievo può leggerne con le mani la composizione, le superfici, le forme essenziali. Inoltre, attraverso le tecnologie (QR Code o NFC) è possibile attivare dal proprio smartphone la descrizione dell’opera (in italiano, inglese e in LIS), che guida le mani del visitatore, restituendo significato a ciò che si esplora, e fornisce al contempo informazioni sul contesto storico, l’autore, il movimento artistico di riferimento.
Grazie alla disponibile attenzione di alcuni soci dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, è stato possibile testare la qualità e la comprensione tattile delle immagini, e sul piano linguistico la validità dei testi che guidano l’esplorazione.
Il contributo dell’Istituto dei Sordi di Torino ha consentito di centrare due aspetti in particolare: l’accessibilità della lingua italiana per renderla più fruibile ad un pubblico potenzialmente universale e la produzione di video in lingua dei segni con performer sordi, anziché interpreti udenti. Ne deriva un valore aggiunto rispetto ad una traduzione interlinguistica: un prodotto finale caratterizzato da una testualità alternativa, perfettamente coerente nei contenuti, ma più rispettosa dell’approccio visivo o gestuale della lingua dei segni.
Infine, grazie alla collaborazione con la casa editrice romana Biancoenero, il progetto ha adottato nella realizzazione delle schede precisi criteri linguistici, semantici e tipografici, tra cui l’uso del carattere di stampa biancoenero®, il quale rende la lettura più accessibile a tutti.
Accessibilità e fruibilità per tutti
Come detto, le schede, realizzate attraverso accorgimenti di natura multisensoriale e multimediale, sono pensate per supportare e arricchire l’esperienza di visita da parte di tutto il pubblico, secondo i principi dell’universal design. La sovrapposizione tra l’immagine visiva e quella tattile, la descrizione delle opere che aiuta a rafforzare i sensi e a ricomporre l’immagine, le informazioni che permettono di inquadrare l’opera nel contesto storico e artistico, l’uso di un linguaggio facile da leggere, la traduzione in lingua inglese e i video in LIS fanno sì che una qualsiasi persona, a prescindere dalla propria condizione (vedente, non vedente, ipovedente, sordo, ipoacusico, senza disabilità, italiano o straniero), possa contare su strumenti per leggere e conoscere al meglio un’opera d’arte. E sono strumenti inclusivi perché rivolti alla generalità dei cittadini.
In questa direzione, dai dati di monitoraggio sulla soddisfazione degli utenti, emerge che, nei primi due mesi di fruizione delle schede, solo l’11% dei visitatori che ne ha fatto ricorso aveva una limitazione sensoriale (6% visiva e 5% uditiva) a fronte dell’89% dei visitatori senza limitazioni della vista e dell’udito. In particolare, le schede sono state usate dalla fascia d’età dei visitatori compresa tra i 19 e i 30 anni; nella maggior parte dei casi per il testo scritto (38,7%), ma anche per l’immagine visiva (23,7%) e tattile (19,2%). Le audiodescrizioni sono state ascoltate nel 15,6% dei casi (8,1% in inglese e 7,5% in italiano). Il 2,7% degli intervistati ha visionato la descrizione in lingua dei segni.
Spesso le persone hanno usato più strumenti insieme. Ad esempio, molti di coloro che hanno letto il testo scritto hanno associato anche l’uso dell’immagine in rilievo o di quella visiva.
Per saperne di più
Dipartimento Educazione di GAM
Antonella Angeloro Responsabile
Giorgia Rochas Referente progetti per l’accessibilità e l’inclusione
giorgia.rochas@fondazionetorinomusei.it
www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/gam-all
Giugno 2022



